Onorevoli Colleghi! - Stiamo vivendo un periodo storico in cui le variazioni climatiche del pianeta, frutto anche di un eccessivo inquinamento atmosferico, preoccupano sempre più cittadini e governi.
Eppure continuiamo a consumare, talvolta in modo assurdo, risorse del pianeta, provocando inquinamento e spreco di energia.
Un esempio evidente di questa cultura antiambientalista è la norma che ha introdotto in Italia, «Paese del sole», l'obbligo dei fari accesi di giorno per gli automobilisti.
Con la presente proposta di legge, elementare nel suo articolato, si propone la cancellazione della norma stessa.
Sinteticamente i motivi sono:
a) l'aumento dell'inquinamento dovuto ad un aumento del consumo di carburante, su cui si veda il libro «Un futuro senza luce?» di Maurizio Pallante, Editori Riuniti, 2004, secondo il quale l'incremento complessivo dei consumi derivanti dall'accensione delle luci anche di giorno oscilla intorno a 1 miliardo e 500 milioni di litri di carburante. L'aumento delle emissioni di CO2 che ne consegue è di 2,9 milioni di tonnellate;
b) la maggiore usura degli accessori per l'illuminazione, tanto che, per esempio, le lampadine devono essere sostituite con maggior frequenza;
c) l'utile aggravio di costi per le famiglie, valutato da Adusbef e Federconsumatori in 70 euro l'anno, e da Federcasalinghe in 82 euro l'anno.
È altresì importante evidenziare come l'obbligo dei fari accesi di giorno non sia